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Lo sapevi che, da diversi anni a questa parte, è possibile aprire la propria Partita IVA online, senza bisogno di un supporto professionale, né di adempimenti o pratiche da svolgere di presenza? Se sei un freelance o aspiri a diventarlo, puoi ricorrere ad uno dei vari servizi telematici e risparmiare su tempi e budget.
Qualcosa non ti convince? Temi che possa rivelarsi una brutta fregatura?
È naturale fidarsi poco di ciò che non si conosce. Ma, in questo caso, non parliamo di piattaforme o applicazioni di dubbia provenienza, quanto di servizi ben collaudati, con anni e anni di esperienza sul campo e migliaia di utenti soddisfatti.
Servizi che, grazie ad un eccellente rapporto tra qualità e prezzo, hanno letteralmente rivoluzionato il settore fiscale nel giro di pochi anni.
Dunque, veniamo a noi: come si apre una Partita IVA online? E quanto costa?
Apertura Partita IVA online: come funziona?
In passato, chi voleva mettersi in proprio come freelance poteva scegliere tra:
Oggi, invece, la modalità più semplice ed economica consiste nell’aprire Partita IVA online: non da soli, bensì con il supporto di servizi innovativi.
Per avviare un’attività da freelance - o meglio: da libero professionista - i tempi di attesa sono davvero brevissimi e la spesa iniziale è praticamente nulla.
Come possiamo notare, aprire la Partita IVA online comporta diversi vantaggi:
Apertura Partita IVA online: quali sono le differenze?
Alcuni utenti si chiedono se, tra l’apertura della Partita IVA online e la procedura “tradizionale”, si possano riscontrare delle differenze. In realtà, i servizi telematici che si occupano di assistere i freelance nella fase di “lancio” della loro nuova attività sono, ormai, del tutto indistinguibili dagli studi di consulenza che operano sul territorio. Le prestazioni, infatti, sono identiche e di pari livello, a fronte dei costi irrisori e dei tanti vantaggi che abbiamo elencato nel paragrafo precedente.
Anche l’iter burocratico non presenta particolari novità: i freelance devono inviare il modello AA9/12 (o “Dichiarazione di inizio attività per le persone fisiche”), allegando una copia del documento di riconoscimento in corso di validità. In questa fase, con il supporto di un consulente dedicato, devono anche comunicare il loro Codice ATECO ed il regime fiscale che vogliono adoperare.
Se, invece, l’inquadramento è da ditta individuale - settore artigianato o commercio - la Partita IVA risulta inizialmente inattiva. Di conseguenza, occorre attendere un periodo più lungo, prima di poter cominciare a lavorare e fatturare.
Come stabilire quale inquadramento rispecchia maggiormente l’attività? Anche in quest’ultimo caso, usufruire di una consulenza fiscale può spazzare via eventuali dubbi e conferire la giusta consapevolezza per affrontare al meglio il momento.
Questa guida è scritta per LavoriCreativi da Fiscozen
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